In casa c’è sempre troppa roba, vogliamo eliminare il superfluo ma la maggior parte delle volte non sappiamo da dove iniziare. Eppure, liberarci, ci aiuterebbe ad essere più felici.
«Non è poi così strano» spiega Claudia Perdighe, psicoterapeuta e autrice con Francesco Mancini del libro “Il disturbo da accumulo” (Raffaello Cortina Editore). «Ci sono oggetti, come i vecchi quaderni di scuola o i giocattoli dei figli ormai cresciuti, che raccontano di noi, di quando passavamo ore sui libri o siamo diventati genitori: come è possibile separarsi da questi “pezzi” di identità?».
Bisogna iniziare a fare Decluttering ovvero eliminare il superfluo. Questa è una cosa che fa proprio bene «Riduce la confusione, valorizza quello che è importante tenere, crea spazio per le novità» sottolinea Claudia Perdighe. Anche il premio Nobel Orhan Pamuk ha raccontato che ha la mania di accumulare oggetti, effettivamente è difficile per l’essere umano separarsi dalle cose.
«Per esempio, si può incorniciare la pagina di un quaderno che ci sta particolarmente a cuore o sistemare una borsa preziosa in una scatola di plexiglass. E mettere così in mostra i nostri “capolavori”» suggerisce Francesca Bartolomeo, home organizer.
Se buttare via i vestiti ci rende troppo tristi è necessario, spiega la terapeuta, andare per gradi: sistemarli tutti sul letto, selezionare quelli da eliminare, valutare e tenere. Poi indossare qualcosa per capire come va, considerare i colori, controllare lo stato dei capi e decidere cosa si può tenere e donare il resto ad associazioni ed enti che ne hanno bisogno. Per i giocatoli si può coinvolgere il bambino nella scelta, partendo dalle cose come i gadget che spesso sono inutili e vengono ignorati. Per libri e riviste bisogna esaminarli, per il materiale scolastico va bene un tuffo nel passato ma bisogna tenere solo una parte di ricordi, non tutto.