Sempre più spesso genitori ed educatori tendono a definire “iperattivi” i bambini che sprizzano energia da ogni parte. Amano corre, saltare e giocare a fare la lotta. Ma sono bambini vivaci o davvero iperattivi? La differenza a volte può essere davvero poca. Questi bambini hanno un carattere vispo e un bisogno costante di muoversi. Una variante che permette di capire la distinzione sta nella consapevolezza che il bimbo ha nel fermarsi.
Che cos’è l’iperattività o ADHD?
Disturbo da Deficit dell’Attenzione con Iperattività – acronimo italiano DDAI, più noto con l’inglese ADHD – è una vera e propria sindrome, non solo una caratteristica normale del bambino. I bambini con ADHD presentano queste caratteristiche: disattenzione, impulsività e iperattività. Hanno importanti e persistenti difficoltà nel mantenere l’attenzione su un compito o su un gioco, nel controllare l’impulso ad agire, nel regolare in generale il livello di attività.
I bambini iperattivi non sanno giocare con gli altri
I bambini iperattivi si muovono tanto, ma non sanno giocare con gli altri bambini. Non sempre riescono a ricordare o a rispettare le regole e il loro movimento è poco preciso, controllato e stabile. Queste difficoltà si manifestano sempre, a scuola come a casa o al parco, non dipendono solo da stanchezza, agitazione o bisogno di muoversi e non sono causate dalla maleducazione, ma dalla mancanza di autoregolazione. Questo perché l’origine dell’ADHD non è educativa, bensì neurobiologica e interessa il funzionamento e la modulazione dei neurotrasmettitori del Sistema Nervoso Centrale.
Come fare con i bambini iperattivi?
Per quanto riguarda l’ADHD, anche se non è possibile eliminare le cause del disturbo, si può certamente intervenire sull’aumento della durata dell’attenzione, sul controllo dell’impulsività, con un processo terapeutico che coinvolga insegnanti e genitori.
Gli insegnanti e i genitori che si relazionano con bambini vivaci o iperattivi possono mettere in pratica alcuni piccoli metodi educativi utili:
essere rassicuranti e punto di riferimento fermo, degno di fiducia
giocare insieme, scegliendo una attività e portandola a termine
essere chiari, concordare poche e semplici regole, spiegandone le conseguenze
premiare i piccoli comportamenti positivi, fornendo un modello adeguato da imitare
definire in modo chiaro quali comportamenti negativi si vogliono ridurre ed essere coerenti nell’applicare conseguenze.