Esiste un orario ottimale per andare a dormire? Secondo alcuni scienziati sì e anzi, non rispettarlo potrebbe mettere a rischio la salute del cuore, soprattutto delle donne.
Lo dicono i risultati di uno studio inglese che ha mostrato «una chiara associazione tra i tempi del sonno e il rischio di malattie cardiovascolari». Per scongiurare futuri rischi cardiaci l’intervallo perfetto per andare a dormire è tra le 22 e le 23. Andare a letto troppo presto o (soprattutto) troppo tardi influisce in maniera negativa sulla nostra salute e l’effetto negativo non dipende da quante ore si trascorrono dormendo una volta appoggiata la testa sul cuscino.
I ricercatori hanno utilizzato i dati della coorte della UK Biobank (UKB) che raccoglie e analizza vari parametri di salute su circa 500mila partecipanti. Nel caso specifico, sono andati a prendere i numeri relativi alle persone che, tra il 2013 e il 2015, avevano accettato l’invito a indossare un accelerometro da polso per 7 giorni che ha misurato qualità e durata del sonno. Lo studio ha incluso quindi 88.026 partecipanti con il 57,9% di donne e il 41,6% di uomini, di età compresa tra 43 e 79 anni. In media dopo circa 5-6 anni dalla racconta delle informazioni, ci sono stati 3.172 partecipanti (il 3,58%) che hanno sviluppato un evento cardiovascolare (infarto miocardico, insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica cronica, ictus e attacco ischemico).
Considerando queste persone e l’orario in cui andavano a dormire, si è visto che la più alta incidenza di problemi cardio-vascolari era legata ad un orario del riposo che iniziava dopo mezzanotte: in particolare coloro che si addormentavano a mezzanotte o più tardi avevano un rischio maggiore del 25% di sviluppare malattie cardiovascolari, ma anche coloro che si addormentavano prima delle 22 avevano un rischio maggiore del 24%. Addormentarsi solo un’ora «dopo» era comunque sconsigliato: chi si addormentava tra le 23 e le 24 aveva un rischio maggiore del 12% di malattie cardiovascolari rispetto a chi si addormentava nell’ora precedente. L’orario da preferire rimaneva quindi nella finestra di tempo tra le 22 e le 23.