E’ arrivato il mese di settembre e sta per iniziare la scuola. Per moltissimi bambini, e quindi anche per i genitori, sarà il primo anno. La prima volta che lascerete il vostro cucciolo solo nel mondo e che non dimenticherete mai. Una grande emozione, mista a preoccupazione, orgoglio e malinconia, vi pervade, ma soprattutto pensare a come la prenderà il piccolino. Il distacco non è certo semplice, ma si possono seguire alcuni suggerimenti per rendere tutto più gradevole: sia per la mamma che per il papà! In fondo vostro figlio non sta partendo per la guerra, ma resterà qualche ora a giocare con altri bambini, sorvegliato da adulti.
Il nido rappresenta la vera prima separazione del bambino dalla mamma, un luogo nuovo, da scoprire ed esplorare. Potrebbe piacere, rendere il bambino felice, ma potrebbe anche far insorgere in lui emozioni contrastanti e pianti. Come fare allora?
Inserimento all’asilo nido: 5 consigli utili per la mamma e per il bambino
1. Il bambino deve sapere che andrà al nido. Anche se è piccolo bisogna preparare il bambino all’idea che andrà al nido. A raccomandarlo a tutti i genitori è Alberto Pellai, medico, psicologo psicoterapeuta dell’età evolutiva , come riporta il sito Nostrofiglio.it
“Il racconto mette in sintonia le due menti, mamma e bimbo, sull’evento. Inoltre, un mese prima dell’inserimento, per esempio, si può portare il bambino davanti al nido e spiegargli, tenendolo in braccio, che quella è la casetta dove andrà dopo le vacanze. Tutto questo predispone la mente del piccolo ad affrontare la nuova esperienza. E poi aiuta entrambi, mamma e figlio, a integrare bene il cambiamento”.
2. Tutto dipende dalla mamma. E’ più preoccupata la mamma o il bambino? Sicuramente la mamma sentirà molto questo distacco. L’importante è trattenere di fronte al piccolo l’emozione. Secondo Pellai, bisogna esercitare una sorta di automonitoraggio. “Il piccolo legge le emozioni sulla faccia della mamma e le registra, come dimostrano oggi gli studi di neuroscienze”, dice lo psicologo.
3. Costruire abitudini e rituali che rendano il bambino sicuro. Per ogni cambiamento il bambino dovrà avere dei rituali. Come con la nanna nel lettino, la fine dell’allattamento e lo spannolinamento, anche l’arrivo al nido prevede questa fase. “Un’idea, per esempio, è mettere al piccolo una gocciolina di profumo, dicendo: “Ecco, ora hai addosso il profumo di mamma!” – consiglia Pellai. Dopo una settimana, il bimbo allungherà le braccia per richiederlo e sarà pronto per il distacco. Anche un adesivo o un micro nastrino al polso, se non è pericoloso per l’età, possono andare bene. Quello che conta è la creazione di un piccolo rito speciale. Che rappresenta anche un modo per portare un pezzetto di mamma dentro il nido”, spiega lo psicologo.
5. Non bisgona avere fretta. In genere, la fase dell’ambientamento può durare da 15 giorni a 4 settimane con orario ridotto, ma ogni bimbo ha i suoi ritmi – spiega la coordinatrice del Nido Robertino. Quando, per esempio, dopo 2 settimane, il bimbo fa ancora fatica, è opportuno lasciarlo meno ore al nido e non forzare per l’orario intero. Insomma, non dimentichiamolo, gradualità è sempre la parola chiave”.
Far capire al bambino che si starà via per poco è importante, ma il concetto di ‘prima’ e ‘dopo’ (o ‘fra poco’) non ha molto senso per i più piccoli. Per questo, secondo la pedagogista, è importante legare il tempo a una situazione tipo: “Ciao, la mamma va a prendere un caffè e torna qui o va a fare la spesa”. E ricorda di ripetere al bambino la frase magica: “Mamma c’è, è qui e tornerà sempre”.