mercoledì, Marzo 29, 2023

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Genitori separati o divorziati: cosa succede con l’assegno unico da 800 euro

Il decreto legge dopo l’approvazione del Senato passa alla Camera: per la conversione in legge c’è tempo fino al 20 dicembre. Sarà – in sintesi – istituito già nel 2022 presso il ministero dell’Economia un fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per l’erogazione di una parte o dell’intero assegno di mantenimento, fino a un massimo di 800 euro mensili, a favore dei genitori separati in stato di bisogno che non riescono a sostenere il figlio o il coniuge.

L’assegno unico per ogni figlio da marzo 2022

Da marzo 2022 (le domande si presentano dal primo giorno del nuovo anno) l’assegno unico sostituirà le detrazioni per i figli in busta paga e i bonus per il nucleo familiare. Il nuovo beneficio va a tutti i genitori dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni di ciascun figlio.

Ma in caso di genitori separati o divorziati? In caso di affidamento esclusivo l’assegno spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario mentre nel caso di nomina di un tutore legale, l’assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del minore tutelato. Con separazione e divorzio l’assegno incide sul contributo al mantenimento nei casi in cui uno dei due genitori ceda l’assegno all’ex marito o all’ex moglie.. Insomma, negli accordi si deve tener conto del contributo pubblico dell’assegno.

Nel caso di separazione o divorzio quindi l’assegno andrà ripartito in pari misura tra coloro che esercitano la cosiddetta responsabilità genitoriale. Nel caso in cui ci sia accordo tra le parti (i genitori) chi dei due richiede l’assegno dovrà indicare nella domanda all’Inps anche i dati anagrafici del secondo genitore.

Come fare per avere assegno unico

Necessarie le circolari dell’Inps per chiarire i dettagli. Cosa succede ad esempio se il genitore non affidatario deve comunque validare la richiesta dell’assegno. L’assegno unico, misura varata per fare ordine tra i vari bonus per la famiglia, riguarderà 7,2 milioni di famiglie con importi diversi in base al reddito. Decisivo ai fini dell’importo sarà l’Isee

L’assegno unico va a tutte le famiglie, per ogni figlio a carico, dal settimo mese di gravidanza al compimento del 21° anno. Dai 18 anni in poi il figlio deve però essere iscritto a un percorso di formazione o alle liste di collocamento. Limiti che non ci sono se il figlio è disabile.

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